Cervignano, 1882 - Udine, 1967

Nata nel 1882 a Cervignano, una cittadina situata nel nord-est dell’Italia e appartenente allora all’Impero austroungarico, Alice Dreossi frequentò fino a 15 anni il Conservatorio Santa Chiara, un collegio femminile vicino a Pisa, e seguì poi nel 1899 un corso di computisteria all’Accademia commerciale di Graz.
Per tre anni studiò poi privatamente disegno a Cervignano e infine, raggiunta la maggiore età, nel 1903 si trasferì a Venezia, dove si iscrisse all’Accademia di Belle Arti. Nel 1907 si diplomò, dopo aver seguito di corsi di Ettore Tito (figura) e di Guglielmo Ciardi (vedute di campagna e di mare).
Dal 1907 al 1911 visse a Trieste, dove insegnò al Civico Liceo femminile con un intervallo nel 1908-1909. In quell’anno trascorse il semestre invernale a Monaco di Baviera, presso la scuola privata del pittore Moritz Heymann, e il semestre estivo a Dachau, dove Hans von Hayek teneva i suoi frequentati corsi di pittura all’aria aperta.
Durante il periodo triestino, Alice Dreossi aderì attivamente al “Circolo artistico di Trieste”, dove frequentò per tre anni e “con grande profitto” l’Accademia del nudo. A Trieste espose per la prima volta alla “Permanente” nel 1908, e poi ancora a Trieste, Capodistria e Torino.
Prima della Grande Guerra aderì a Monaco al gruppo “Die Scholle” e con Carl Hans Schrader-Velgen perfezionò il suo studio della pittura di paesaggio e di figura e approfondì il suo interesse per le variazioni di luce in plein air.
Allo scoppio della I Guerra mondiale ritornò in Italia. Nel 1914 espose a Roma con il gruppo “secessionista”Probitas”, nato da un contrasto interno con la conservatrice “Società di Amatori e Cultori di Belle Arti”, contro un’arte “da Esposizione”, l'eccesso di compostezza, misura, delicatezza e grazia.
Nel 1917, dopo la rotta italiana di Caporetto, si rifugiò a Firenze, poi a Genova, dove conobbe il famoso pittore Cesare Maggi, che la introdusse ai paesaggi montani e alle vedute innevate; da qui nacque il suo amore per soggetti come Courmayeur e il Monte Bianco, e in seguito per Cortina, le Dolomiti e le Alpi Friulane.
Negli anni Venti si trasferì nuovamente a Venezia; nel 1923 ebbe la sua prima personale a Ca' Pesaro e nel 1924 e 1926 espose alla XIV e alla XV Biennale Internazionale d'arte, partecipando in modo continuativo alle collettive della “Fondazione Bevilacqua la Masa”. Nel 1924 espose in una personale a Udine, nel 1935 in una personale a Genova; partecipò quindi a numerose esposizioni collettive a Genova, Torino, Padova, Udine, Firenze, Bergamo, Bologna, Zara.
A Venezia continuò a seguire i suoi interessi nel campo della teosofia, organizzando nel 1928 il XXII Congresso Nazionale e portando il suo contributo al gruppo teosofico “Il Veneziano”.
Allo scoppio della II Guerra mondiale si ritirò nella cittadina friulana di Tarcento, dipingendone i paesaggi e le colline circostanti. A guerra finita tornò a Venezia.
Nel 1955 si trasferì in una casa di riposo di Vicenza, dove, malgrado la progressiva perdita della vista, continuò a dipingere fino al 1963. Trascorse i suoi ultimi anni presso i nipoti a Udine, dove si spense nel 1967.